IL PROGETTO

Materiis è una celebrazione della montagna che crea, riappropriandosi dei suoi materiali; questi non vengono strappati dalla terra natia, ma è proprio nel luogo dove nascono che assumono nuove forme: ad esempio, il legno da abete diventa violino, fino a rarefarsi nell’astrazione della musica. 

Materiis è un inno alla produzione lenta, che privilegia la qualità sulla quantità e rifiuta il ritmo alienante della produzione industriale.

Questo progetto non parla però solo di materiali: è anche il racconto di una montagna che resiste allo spopolamento, rinnovando la propria essenza dopo l’affollamento estivo e accogliendo l’autunno come periodo generativo. 

Questo spazio-tempo diverrà luogo di incontro tra arti diverse ma dialoganti. 

 

Per quattro giorni, al volgere dell’autunno, tre realtà produttive della Carnia, regione montana situata in Friuli Venezia Giulia, apriranno le porte delle loro botteghe ad artisti che si esprimono attraverso la danza, la musica e il teatro. Al termine delle residenze artistiche, queste figure mediatrici rielaboreranno l’essenza delle botteghe trasformandola in movimenti, suoni e parole, collaborando nel proporre performance aperte al pubblico. 

Marmo

Rosso carminio è il colore del marmo di Verzegnis. Contrasta con l’austero grigio carnico ma entrambi questi marmi sono figli della montagna che l’azienda SAIM lavora da più di cent’anni. 

Stessa genesi ma caratterizzati dalla varietà di sfumature, questi materiali appaiono tanto diversi come diverso è il modo in cui prendono forma, andando a comporre sculture o arredi, maestose scalinate o i dettagli di finiture speciali. 

La solennità della roccia è modellata a eleganza pur conservando l’eco di un sapore arcaico ed essenziale nelle creazioni senza tempo che dalle montagne carniche si diffondono nelle piazze cittadine, negli atelier degli artisti, nelle sale dei palazzi. 

 

E per te che sapore ha l’essenza della pietra?

Legno

  1. La guerra non è finita da molto e nel paesino di Trava di Lauco finalmente si ritorna a vivere. Il rombo degli aerei e lo schiocco secco degli spari lasciano il posto alla dolce musica delle viole e dei violini, allo scalpiccio di danze ballate tra gli abeti da cui questi strumenti sono stati generati.  

Restaurando antichi strumenti ad arco, riparando chitarre e mandolini danneggiati, i fratelli Rossitti hanno contribuito a ricomporre un mondo ferito riempiendolo d’arte e di gioia. Passando dalle mani dell’artigiano a quelle del musicista, la materia e l’arte creano arte ulteriore. 

Attiva da più di sessant’anni, ricollocata nella vicina Tolmezzo, quella dei fratelli Rossitti non è solo una bottega di mastri liutai ma anche un’impresa famigliare di falegnami specializzati nelle arti dell’ebanisteria, dell’intarsio, dell’intaglio e dell’orologeria. 

 

E tu come tradurresti i bisbigli delle foreste? 

Tessuto

Prima disegni, schizzi e bozzetti per l’ispirazione. Poi l’immaginazione si concretizza grazie alla lana, alla viscosa, al lino e alla seta. I materiali prendono vita attraverso le mani di Silvia di Piazza, esperta di una particolare tecnica di tessitura denominata “hand tufting”. 

L’hand tufting è una tecnica che non mette limiti alla creatività, permettendo di combinare il design con l’artigianato, la tecnologia e l’arte contemporanea. Queste dialogano sui telai di Silvia, che può trasformare in tappeto qualsiasi tipo di immagine, materializzando l’astrazione in una morbida pioggia di colori o intrecciando i filati per raggiungere la minuziosità di una riproduzione fotografica.

 

E tu come riprodurresti la carezza della lana? 

LA GIURIA

SILVIALOREM IPSUM DOLOR SIT AMETUDINE (UD)

GIOVANNALOREM IPSUM DOLOR SIT AMETUDINE (UD)

LUCIALOREM IPSUM DOLOR SIT AMETUDINE (UD)

RAFFAELELOREM IPSUM DOLOR SIT AMETUDINE (UD)

GRETALOREM IPSUM DOLOR SIT AMETUDINE (UD)

MARCOLOREM IPSUM DOLOR SIT AMETUDINE (UD)